Come alcuni parametri di un’acqua potabile possono influire sulla vita quotidiana e sulla salute.
L’utilizzo di acqua potabile in cui i parametri sopra indicati presentino valori limite uguali o superiori all’accettabilità può produrre effetti negativi sulla salute umana ( vedi Linee guida per la qualità dell’acqua potabile dell’Organizzazione Mondiale della Sanità OMS) e/o sugli impianti di approvvigionamento idrico ( reti di acquedotto, serbatoi, ecc.) e di riscaldamento delle abitazioni.
Per quanto riguarda i parametri analizzati è noto ad esempio che:
DUREZZA
Sebbene un certo numero di studi epidemiologici abbia dimostrato in passato l’esistenza di una correlazione tra durezza dell’acqua potabile e insorgenza di malattie cardiovascolari, i dati disponibili non consentono di avvalorare con certezza questa tesi.
Non viene pertanto proposto alcun valore di linea guida basato su criteri di protezione della salute. Tuttavia il grado di durezza di un’acqua può influire sulla sua accettabilità in termini di sapore. L’OMS ( organizzazione mondiale della Sanità) indica infatti un valore massimo di 50 °F (28 °D), al fine di evitare sapori sgradevoli dell’acqua. Inoltre l’assunzione di acqua con valore di durezza elevato (che corrisponde ad elevata presenza di calcio) potrebbe acuire il quadro di calcolosi renale.
NITRATI
Elevate concentrazioni di nitrati potrebbero provocare in soggetti sensibili (anziani e neonati) disturbi nel trasporto dell’ossigeno nel sangue.
CLORURI
Concentrazioni di cloruri superiori a 250 mg/l possono causare un sapore indesiderabile all’acqua e alle bevande.
FLUORURI
Livelli di fluoruri superiori a 1,5 mg/l possono causare la fluorosi dentale ( annerimento dello smalto dei denti). Poiché d’altra parte i fluoruri, se presenti in quantità moderata, hanno effetti benefici nella prevenzione della carie dentaria in alcuni stati vengono aggiunti artificialmente all’acqua potabile ( fino a 1 mg/l).
SOLFATI
Alte concentrazioni di solfati possono causare effetti lassativi e irritazioni gastrointestinali.
ANTIMONIO
È da considerarsi un elemento tossico se introdotto nell’organismo. Ad alte concentrazioni può provocare disturbi gastrointestinali, ipercolesterolemia, ipoglicemia e alterazioni cardiache.
PIOMBO
Il piombo è un elemento tossico ad azione generale che si accumula nello scheletro; la sua prolungata assunzione a concentrazioni superiori a 0,3 mg/L ha effetti negativi sul sistema nervoso centrale e periferico e può provocare anemie e disturbi gastrointestinali.
ARSENICO
L’arsenico inorganico, sia trivalente che pentavalente, viene facilmente assorbito nel tratto gastro-intestinale in quantità che dipendono dalla forma chimica in cui l’elemento si presenta. Viene poi trasportato a tutti gli organi e tessuti provocando, se introdotto in quantità elevate, danni al sangue, al fegato, ai reni e alla cute.
SELENIO
È un oligoelemento essenziale per l’uomo, parte integrante di alcuni sistemi enzimatici. É coinvolto nel metabolismo degli ormoni tiroidei, contribuisce ad aumentare le difese immunitarie, aumentando la produzione di anticorpi ed agisce come antiossidante eliminando i radicali liberi. Nell’uomo a seguito di esposizione a lungo termine, sono stati osservati effetti a carico di unghie, capelli e fegato.
FERRO
Il ferro è un elemento essenziale per l’uomo (fabbisogno giornaliero pari a 5-20 mg), in quanto è indispensabile per la formazione dell’emoglobina, una molecola che ha la funzione di trasportare l’ossigeno ai tessuti. Benchè un’assunzione eccessiva di questo elemento possa provocare disturbi gastrointestinali, non sono conosciuti veri e propri effetti tossici.
MANGANESE
Il manganese è un elemento importante per il nostro metabolismo, presente , tra l’altro, in molte classi di enzimi. L’introduzione di elevate quantità di questo elemento può procurare disturbi intestinali.
RAME
Il rame in tracce è presente in tutti i tessuti del corpo ed è un importante componente di molti enzimi. Il rame è richiesto per la formazione e il mantenimento della mielina, lo strato protettivo che copre i neuroni ed é coinvolto anche nel metabolismo del colesterolo e dell’insulina. È importante per la pelle, lo scheletro, e nella funzionalità del sistema immunitario. Viene assorbito in buona parte attraverso lo stomaco e trasportato al fegato. Un’assunzione eccessiva, invece, puà provocare dolori gastrointestinali e vomito.
ZINCO
L’ossido di zinco è consigliato, sotto forma di unguento, per la protezione della pelle ed il trattamento di ferite e di dermatiti sfruttando il suo effetto astringente, antinfiammatorio, essiccante e batteriostatico. Lo zinco metallico è presente in molti integratori vitaminici e minerali. È un elemento essenziale per la vita dell’uomo e una carenza di questo elemento può condizionare la crescita corporea e l’aumento di peso. Forti introduzioni di zinco possono provocare diarrea, crampi addominali, vomito.