Il “residuo fisso” nell’acqua è una misura della quantità totale di sostanze solide disciolte o sospese nell’acqua.
Queste sostanze possono essere minerali, sali, metalli, composti organici e altre particelle inorganiche.
Il residuo fisso viene spesso definito anche come “total dissolved solids” (TDS) o “total dissolved solids content”.
Il residuo fisso si esprime generalmente in milligrammi per litro (mg/L) o parti per milione (ppm).
Esso rappresenta la somma delle concentrazioni di tutte le sostanze solide disciolte presenti nell’acqua.
La presenza di residuo fisso può essere dovuta a diversi fattori, tra cui:
- Contaminazione naturale: Le acque sotterranee e superficiali possono attraversare strati di terreno o rocce che contengono minerali e sali disciolti.
Questi minerali vengono quindi trasportati nell’acqua e contribuiscono al residuo fisso. - Attività umane: L’attività umana può introdurre sostanze solide disciolte nell’acqua attraverso l’inquinamento da fonti industriali, agricole o domestiche.
- Trattamento dell’acqua: Alcuni trattamenti dell’acqua, come l’addolcimento dell’acqua o la disinfezione con cloro, possono aumentare il residuo fisso.
Il residuo fisso può influenzare vari aspetti dell’acqua, tra cui il sapore, la chiarezza e la qualità generale. Un elevato residuo fisso può causare problemi come la formazione di incrostazioni calcaree e il deterioramento della qualità dell’acqua.
Tuttavia, è importante sottolineare che il residuo fisso da solo non è una misura diretta della qualità dell’acqua potabile o della sua sicurezza.
La sicurezza dell’acqua è valutata attraverso analisi specifiche per determinare la presenza e la quantità di contaminanti, inclusi microrganismi patogeni e sostanze chimiche pericolose.
Il residuo fisso può essere utile per ottenere una panoramica generale della qualità dell’acqua, ma per una valutazione completa della sicurezza e della qualità dell’acqua, è necessario eseguire un’analisi completa, che includa parametri organolettici, fisico-chimici e microbiologici.