CONTENENTE BICARBONATO
(bicarbonato sopra i 600 mg/l.)
Favoriscono la digestione, poichè il bicarbonato abbassa l’acidità nella prima parte dell’intestino (duodeno), favorendo l’azione degli enzimi del pancreas. In genere il bicarbonato è associato al calcio e all’anidride carbonica (sotto forma di bollicine), che se eccessiva può dare fastidio ai sofferenti di gastrite o di ulcera.
Il calcio conferisce a queste acque un sapore gradevole, purchè non in eccesso. Indubbia è l’azione positiva del bicarbonato nell’insufficienza epatica e sui fenomeni spastici delle vie biliari. Le acque bicarbonate sono indicate anche in chi fa sport, in quanto bicarbonato e calcio sono in grado di neutralizzare le scorie del metabolismo muscolare (acido lattico). Positivo il loro impiego nelle dispepsie gastriche della prima infanzia (vomito abituale del lattante) e come integrante alimentare del neonato, poiché fornisce numerosi elementi minerali preziosi.
Presentano inoltre una buona azione diuretica (correlata in parte ai valori del residuo fisso) ed inducono un effetto spasmolitico che le rende efficaci nelle forme di cistite cronica. La CO2 che queste acque contengono in quantità variabile, contribuisce ad accelerare lo svuotamento dello stomaco.
SOLFATA
(solfati sopra i 200mg/l.)
Se consumata in grandi quantità può avere un effetto lassativo, soprattutto se è alto anche il valore del magnesio. Non va bene per i ragazzi in crescita, in quanto il solfato può interferire negativamente nell’assorbimento del calcio.
Queste acque espletano sullo stomaco un’azione più equilibratrice e meno stimolante delle acque bicarbonato-calciche. Esercitano inoltre un effetto rilassante sulla muscolatura biliare, così da trovare un impiego efficace nei disturbi epatobiliari.
CALCICA
(calcio sopra i 150 mg/l.)
Utile per chi non beve latte o ama poco i latticini, per le donne incinte o in menopausa e per i ragazzi in crescita. Agiscono soprattutto a livello dello stomaco e del fegato.
Da uno studio condotto negli Stati Uniti su una popolazione di oltre 10.000 individui è emerso come quantitativi di 800 mg di calcio al giorno siano in grado di ridurre il rischio di ipertensione negli uomini.
FLUORATA O CONTENETE FLUORO
(fluoro oltre 1mg/l.)
Una carenza di fluoro nell’organismo favorisce la carie. Un eccesso però determina la fluorosi (si manifesta con macchie sui denti e con interferenza nella mineralizzazione ossea).
Sconsigliata per i bambini che prendono regolarmente pasticche di fluoro contro la carie. La quantità ottimale è di 0,7 mg/l. Il contenuto massimo di fluoro consentito dalla legge per la normale acqua potabile è di 1,5 mg/l. Indicata per le donne in gravidanza, in quanto la prima impronta del dente si forma già nel feto. Interessante è l’azione delle acque fluorato-calciche in soggetti affetti da osteoporosi in quanto stabilizzano ed aumentano la cristallinità dei minerali dell’osso.
FERRUGINOSA, O CONTENENTE FERRO
Quando il contenuto di ferro(Fe2+) è superiore a 1mg/l.
Indicata, in chi soffre di un’anemia ferropriva quale integratore delle terapie mediche; l’assorbimento del ferro avviene a livello intestinale. Sono sconsigliate nei soggetti affetti da gastroduodeniti.
ACIDULA
Quando il tasso di anidride carbonica libera alla sorgente è superiore a 250 mg/l.
A proposito di Anidride Carbonica, vale la pena di fare una precisazione circa l’aggettivo “naturale” che segue sempre la dizione acqua minerale. Si è soliti nel linguaggio comune definire naturale l’acqua non gassata, in realtà a rigor di legge la dizione “naturale” indica che l’acqua viene imbottigliata così come sgorga dalla sorgente.
L’acqua non gassata, commercialmente viene definita “piatta”. Diventa “addizionata” quando all’acqua piatta viene aggiunto un quantitativo variabile di anidride carbonica non proveniente dalla stessa sorgente. Si definisce acidula se la quantità di CO2 aggiunta è superiore a 250 mg/l.
Quando la CO2 alla sorgente è uguale o supera il livello sopra indicato l’acqua è “naturalmente gassata” o “effervescente naturale”. L’acqua minerale può poi essere parzialmente o totalmente degassata oppure rinforzata con il gas della sorgente. E’ noto che la gasatura viene praticata per rendere l’acqua maggiormente appetibile, e a volte per migliorarne i caratteri organolettici.
Le bollicine, in genere artificiali, sono dovute alla presenza di CO2 che può trovarsi già nell’acqua quando sgorga dalla fonte, ma che a contatto con l’aria tende a disperdersi. Per questo la legge consente di aggiungere all’acqua la quota di anidride carbonica svanita mantenendo la dizione “effervescente naturale” (purchè questa provenga dalla stessa falda o giacimento).
Le acqua gassate dissetano meglio, in quanto anestetizzano le terminazione nervose della mucosa orale coinvolte nel desiderio di bere ed inducono dilatazione dello stomaco con conseguente apparente sazietà. Svolgono inoltre una leggera attività batteriostatica. Queste acque risultano controindicate in soggetti che soffrono di acidità di stomaco, gastrite od ulcera gastrica. Inoltre sono frequente causa di una sensazione di gonfiore addominale specie in chi è predisposto a fermentazione intestinale.
MAGNESIACA
(magnesio sopra i 50 mg/l.)
Il magnesio svolge diverse importanti funzioni nell’organismo (lassative, deprimente del sistema nervoso). Una presenza superiore ai 100 mg/l. può favorire la dissenteria.
Queste acque svolgono prevalentemente un’azione purgativa, ma trovano anche indicazione nella prevenzione dell’arteriosclerosi, perchè come quelle contenenti Litio o Potassio inducono una sensibile dilatazione delle arterie. Una dieta equilibrata prevede 200-300 mg di Mg al giorno; una sua carenza può causare crampi, affaticamento muscolare ed una minore resistenza allo stress.
Il rapporto stress-magnesio è stato così spiegato: da un lato la reazione di allarme indotto dallo stress provoca una deplezione dello ione, dall’altra il deficit di magnesio compromette i meccanismi adattivi determinando ipersuscettibilità agli eventi stressanti. Venendo a mancare l’effetto protettivo della situazione fisiologica si instaura una sindrome carenziale che può essere caratterizzata da crampi gastrici, cafaleà, ansia, affaticabilità, vertigini, dispnea: un quadro clinico che recentemente è stato classificato come “sindrome da ipereccitabilità neuronale”.
Studi recenti hanno evidenziato inoltre come l’impiego del Mg rappresenti un supporto terapeutico e uno strumento di prevenzione nelle patologie ostetrico-ginecologiche, con particolare riguardo alla sindrome premestruale, alla gravidanza, alla sondrome climaterica e all’osteoporosi post-mestruale.
CLORURATA
(cloro sopra i 200 mg/l.)
Non ci sono controindicazioni per il cloro, ma l’abbinamento quasi costante tra cloro e sodio rende queste acque poco adatte alle persone con problemi di ipertensione. Queste acque possiedono una caratteristica chimico-fisica interessante: la loro composizione, infatti, si avvicina molto a quella dei liquidi organici e proprio da questa fisiologicità derivano le loro proprietà principali (azione equilibratrice delle attività dell’intestino, delle vie biliari e del fegato).
Le acque ipertoniche (più concentrate) aumentano la peristalsi intestinale, ma inducono un aumento relativo dell’attività cloridopeptica. Le acque a bassa concentrazione salina stimolano assai meno la peristalsi, eccitano invece la secrezione gastrica.
Nelle acque dove si trova in quantità attiva anche il Solfato di Sodio, si rileva un altro aspetto importante: oltre ad un’azione coleretica e spasmolitica è presente un’azione di protezione della cellula epatica dagli agenti tossici per induzione dei sistemi enzimatici.
Va ricordata altresì l’azione purgativa o lassativa tipica delle acque salso-solfate: azione che per manifestarsi necessita di un trattamento prolungato. Sono sconsigliate nelle varie forme di disturbi renali e nei soggetti ipertesi.
SODICA
(sodio sopra i 200 mg/l.)
Sconsigliata agli ipertesi e a chi segue una dieta a ridotto contenuto di sale. Questo ione (Na+) ha una funzione biologica importante, in quanto influenza positivamente l’eccitabilità neuromuscolare. Tuttavia un’acqua con un contenuto elevato è controindicata nei soggetti ipertesi.
Le sue concentrazioni massime ammissibili (CMA) stabilite da un gruppo di lavoro dell’OMS è di 120 mg/l. Acque con tenore di sodio inferiore ai 20 mg/l sono suggerite nelle diete povere di sodio.
IONE NITROSO (NO2)- IONE AMMONIO (NH4)
Quando nelle acque minerali sono riportati come assenti significa che non esistono reazioni di decomposizione delle sostanze organiche e le acque si possono tranquillamente bere. Presenza di tali ioni (salvo alcune eccezioni) è spia di recente inquinamento batterico.
NITRATI – IONE NITRICO (NH3)
Un pericolo per le acque in genere e in particolare per le minerali è costituito dalla presenza di quantità eccessive di nitrati: il grado di inquinamento da nitrati è in continuo aumento.
I Nitrati, ultima fase di ossidazione dell’azoto (azoto>nitriti>nitrati), costituiscono un indice di inquinamento che può essere di natura organica, dovuto alle deiezioni animali, oppure di tipo inorganico, proveniente dagli insediamenti industriali (piogge acide ricche di ossidi di azoto), ma soprattutto dai fertilizzanti azotati usati in agricoltura.
Valori eccessivi possono provocare nei neonati la metaemoglobinemia (cioè impediscono al sangue di portare l’ossigeno ai tessuti). I nitrati introdotti nell’organismo si riducono a nitriti e a contatto con le ammine (-NH2) formano le nitrosammine, sospette di essere cancerogene. E’ bene quindi dare la preferenza ad acque con bassi valori di nitrati, specialmente se il prodotto è destinato a neonati o a donne in gravidanza.
Indicata per le diete povere di sodio: (sodio sotto i 20 mg/l.)
Indicata per la preparazione degli alimenti per neonati: Acque con sali minerali e nitrati molto bassi per non interferire sulla composizione del latte in polvere. Si trovano quasi tutte nel gruppo delle “minimamente mineralizzate”.
Può avere effetti lassativi: la dicitura si trova sulle acque ricchissime di sali minerali.
Può avere effetti diuretici: è la scritta più frequente, ma anche quella più abusata, perché quasi tutte le acque, comprese quelle di rubinetto, sono in qualche modo diuretiche. Alcune, le più leggere, possono essere efficaci riducendo le calcolosi renali.
Microbiologicamente pura: si dice di un’acqua che contiene un numero ridotto di microrganismi, nessuno dei quali pericoloso per la salute.
Rispetto alle acque degli acquedotti le acque minerali non possono essere sottoposte a trattamenti di depurazione, ma d’altro canto hanno meno possibilità di subire inquinamenti, in quanto le sorgenti solitamente sgorgano in zone geologicamente ideali. L’aggiunta di anidride carbonica, presente nelle acque minerali naturali o addizionata successivamente, svolge una certa azione batteriostatica. Gli accertamenti previsti dalla legge devono essere effettuati alla fonte almeno quattro volte l’anno, nel corso delle diverse stagioni, mentre i dati in etichetta devono essere aggiornati almeno ogni 5 anni.
La legge prevede inoltre verifiche minuziose degli impianti e delle tubature: quotidianamente, presso i laboratori delle ditte produttrici, l’acqua viene sottoposta a controlli batteriologici che garantiscono la purezza.