
Molti, dopo un pasto abbondante, scelgono un bicchiere di acqua gassata convinti che “aiuti a digerire”.
Ma è davvero così? La risposta, come spesso accade in nutrizione, è: dipende.
L’acqua frizzante contiene anidride carbonica disciolta, responsabile delle bollicine.
Questa caratteristica non è solo sensoriale: in alcune persone può stimolare lo stomaco a produrre più succhi gastrici, facilitando la digestione, mentre in altre può provocare gonfiore o bruciore.
L’effetto digestivo, quindi, non è universale e dipende molto dalle condizioni individuali e dallo stato di salute dell’apparato digerente.
Come agisce l’acqua gassata sulla digestione?
- Stimolazione della mucosa gastrica: le bollicine esercitano una lieve azione meccanica, che può attivare la secrezione acida dello stomaco.
- Effetto sulla motilità gastrica: può favorire contrazioni che accelerano lo svuotamento dello stomaco.
- Sensazione di freschezza: aiuta a “pulire” il palato dopo cibi grassi o saporiti, migliorando la percezione di leggerezza.
Tuttavia, per chi soffre di reflusso gastroesofageo, gastrite o meteorismo, le bollicine possono peggiorare i sintomi.
Tabella: Pro e contro dell’acqua gassata per la digestione
Vantaggi | Svantaggi |
---|---|
Stimola la produzione di succhi gastrici in alcune persone | Può aumentare il gonfiore addominale |
Favorisce la motilità gastrica e lo svuotamento dello stomaco | Può peggiorare il reflusso gastroesofageo |
Sensazione di freschezza e pulizia del palato | Può causare fastidi in caso di gastrite |
Piacevole alternativa all’acqua naturale | In eccesso, può provocare eruttazioni frequenti |
In sintesi: l’acqua gassata può essere un piccolo aiuto alla digestione per chi non soffre di disturbi gastrointestinali.
È una questione di tolleranza personale: se dopo averla bevuta ti senti leggero e senza disturbi, puoi tranquillamente includerla nei pasti.
Se invece noti gonfiore, acidità o bruciore, meglio optare per l’acqua naturale.