Quando piove ci si bagna di più correndo o camminando?
La risposta è che per non inzupparsi come pulcini, la cosa migliore rimane portarsi dietro un bell’ombrello.
Se però proprio ce lo siamo dimenticati, vediamo come comportarci…
UN BREVE RAGIONAMENTO
Di solito ci si bagna di meno quanto più velocemente si arriva al riparo. In realtà però la questione – che ha affascinato anche illustri matematici – dipende da tre fattori: intensità e angolazione della pioggia, dimensioni della parte del corpo esposta all’acqua e tempo trascorso sotto la pioggia.
La regola generale parte infatti dal presupposto che la pioggia cada verticalmente.
Ma che cosa accade se si alza il vento e la pioggia comincia a cadere in diagonale?
In quel caso per bagnarsi di meno potrebbe essere meglio camminare.
Se si corre con una velocità superiore a quella orizzontale della pioggia, l’acqua che colpisce la parte anteriore del corpo è maggiore di quella che si evita di prendere in testa.
È allora meglio camminare.
E questo anche se la pioggia arriva alle spalle alla stessa velocità della nostra andatura.
In caso di controvento invece, quando ci piove “in faccia”, allora si può riprendere a correre, perché tanto arriveremo a destinazione fradici comunque!
LO STUDIO
Gli scienziati dell’Università di Reading però hanno voluto approfondire la questione – forse erano stufi di arrivare inzuppati in Facoltà! – e si sono accorti che, in caso di pioggia verticale e non troppo forte, la cosa migliore rimane una corsa leggera.
Le velocità ideale?
Tre metri al secondo, ossia circa 10,8 km/h.
Fonte: focusjunior.it