
La Bandiera Blu è un riconoscimento internazionale assegnato annualmente alle località costiere e lacustri che soddisfano determinati requisiti di qualità ambientale, servizi, sicurezza e gestione sostenibile del territorio.
Si tratta di uno strumento di certificazione ambientale che ha lo scopo di premiare le comunità che gestiscono il proprio territorio in chiave sostenibile, promuovendo un turismo rispettoso dell’ambiente e valorizzando la qualità delle acque di balneazione.
L’iniziativa nasce nel 1987 in Francia, per opera della Foundation for Environmental Education (FEE), un’organizzazione non governativa riconosciuta dall’UNESCO e dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP).
Oggi il programma è diffuso in oltre 45 paesi del mondo, e l’Italia è da anni una delle nazioni con il maggior numero di località insignite di questo riconoscimento.
I criteri per l’assegnazione della Bandiera Blu
L’assegnazione della Bandiera Blu non si basa esclusivamente sulla qualità dell’acqua, ma considera un insieme di parametri ambientali, turistici e di gestione del territorio.
In Italia, la valutazione è effettuata da una giuria internazionale e da una giuria nazionale, in collaborazione con enti come il Ministero del Turismo, il Ministero della Transizione Ecologica, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), il Comando Carabinieri per la tutela dell’Ambiente e le Capitanerie di Porto.
I criteri principali si suddividono in quattro macro-aree:
- Qualità delle acque di balneazione
- Gestione ambientale del territorio
- Servizi e sicurezza in spiaggia
- Educazione ambientale e informazione
Parametri microbiologici e chimico-fisici delle acque
La valutazione delle acque è centrale per il conferimento della Bandiera Blu.
In particolare, i parametri microbiologici vengono misurati con frequenza durante la stagione balneare, secondo i limiti di legge:
- Enterococchi intestinali: ≤ 200 UFC/100 ml (media su campioni)
- Escherichia coli: ≤ 500 UFC/100 ml
Oltre a questi, vengono considerati parametri complementari come l’assenza di oli, schiume, rifiuti solidi galleggianti, la trasparenza e limpidezza dell’acqua, il colore e l’assenza di odori anomali.
La classificazione delle acque
La Direttiva 2006/7/CE prevede la classificazione delle acque di balneazione in base a serie pluriennali di monitoraggi (quattro anni).
La classificazione si basa sulla distribuzione statistica dei risultati microbiologici:
- Eccellente → conformità ai limiti più restrittivi, rischio sanitario molto basso.
- Buona → valori entro limiti accettabili, rischio sanitario basso.
- Sufficiente → valori ai limiti della norma, rischio sanitario moderato.
- Scarsa → valori oltre i limiti, divieto di balneazione.
La situazione in Italia
L’Italia è tra i paesi più premiati al mondo. Nel 2024 sono state assegnate 485 Bandiere Blu a località costiere e lacustri, con un trend in crescita negli ultimi anni.
Le regioni con più bandiere sono solitamente Liguria, Toscana, Campania, Puglia e Calabria.
Questo risultato è dovuto anche agli investimenti nella depurazione, nella gestione dei rifiuti e nella valorizzazione delle coste, nonostante permangano alcune criticità legate a scarichi abusivi e consumo di suolo.
L’impatto sul turismo e sull’ambiente
La Bandiera Blu non è solo un simbolo estetico: incrementa il valore turistico della località, stimola l’economia locale, rafforza la consapevolezza sulla tutela delle risorse idriche e rappresenta un marchio di qualità ambientale che attira visitatori attenti alla sostenibilità.
Tabella riepilogativa dei parametri richiesti
Macro-categoria | Parametri principali |
Microbiologici | Escherichia coli, Enterococchi intestinali |
Chimico-fisici ambientali | Assenza di oli, schiume, rifiuti galleggianti |
Frequenza campionamenti | Almeno 4 campioni per stagione balneare |
Classificazione qualità acque | Eccellente, Buona, Sufficiente, Scarsa |
Fabbisogno di conformità | Acque almeno “sufficienti”; evitare classi “scarse” |
Focus normativo aggiornato
1) Direttiva europea e trasposizione italiana
- Direttiva 2006/7/CE (15 febbraio 2006): gestione della qualità delle acque di balneazione; abroga la 76/160/CEE.
- Recepimento in Italia: D.Lgs. 116/2008.
2) Decreti attuativi
- D.M. 30 marzo 2010 (Ministero della Salute): criteri per divieti di balneazione, modalità tecniche e valori limite per il monitoraggio.
- D.M. 19 aprile 2018: aggiornamento/integrazione del D.M. 2010.
3) Altri riferimenti rilevanti
- D.Lgs. 152/2006 (Codice ambientale).
- D.Lgs. 172/2015 (sostanze prioritarie nella politica delle acque).
4) Ruoli operativi e principi tecnici
- SNPA/ARPA-APPA/ISPRA: monitoraggio, classificazione e informazione pubblico.
- Approccio basato su statistica dei percentili (90°/95°), profili delle acque e misure gestionali.