Il concetto di acqua potabile oggi: tra storia, scienza e normativa

L’acqua potabile è il bene più prezioso e al tempo stesso il più regolamentato che utilizziamo ogni giorno. Ma cosa significa “potabile”? È un concetto che si è trasformato profondamente: dalle intuizioni empiriche dell’antichità, alle definizioni scientifiche moderne, fino alla normativa europea e nazionale che oggi disciplina la qualità delle acque destinate al consumo umano.

Parlare di “acqua potabile” non significa solo descrivere un liquido limpido e privo di sapori sgradevoli, ma implica una valutazione complessa che considera aspetti chimici, fisici, microbiologici, tossicologici e tecnologici.

1. Un concetto antico: dall’esperienza empirica alla scienza

Per secoli, l’acqua potabile era semplicemente quella limpida, fresca e che non provocava malattie evidenti. I Romani avevano intuito l’importanza della qualità delle acque, costruendo acquedotti e regole per separare le fonti destinate al consumo da quelle per altri usi.

Solo tra XIX e XX secolo, con lo sviluppo della microbiologia e della chimica, si è iniziato a collegare la contaminazione dell’acqua a malattie come colera, tifo e dissenteria. Da quel momento, il concetto di potabilità ha assunto basi scientifiche: l’acqua non doveva più essere solo “bella da vedere e buona da bere”, ma anche microbiologicamente sicura e chimicamente controllata.

2. La definizione moderna di acqua potabile

Oggi definiamo potabile un’acqua che:

  • è microbiologicamente sicura (assenza di patogeni e indicatori di contaminazione fecale)
  • rispetta i limiti chimici fissati dalle normative
  • ha caratteristiche organolettiche accettabili (assenza di odori, colori e sapori anomali)
  • è idonea al consumo umano per tutta la vita, anche nei soggetti più vulnerabili.

La potabilità non equivale a “purezza assoluta”, ma rappresenta un compromesso tra sicurezza, tecnologia e sostenibilità economica.

3. Il quadro normativo europeo e italiano

Il riferimento è la Direttiva (UE) 2020/2184, recepita in Italia con D.Lgs. 18/2023 e aggiornato con il D.Lgs. 102/2025.

Le norme stabiliscono:

  • parametri microbiologici obbligatori (assenza di Escherichia coli, enterococchi)
  • parametri chimici prioritari (arsenico, nitrati, piombo, pesticidi, trialometani)
  • valori indicativi per parametri organolettici (pH, odore, conduttività)
  • nuovi contaminanti emergenti (microplastiche, PFAS, cianotossine, interferenti endocrini).

I limiti derivano da valutazioni di rischio basate su tossicologia, epidemiologia e fattibilità tecnica.

4. L’approccio del rischio: i Piani di Sicurezza dell’Acqua (PSA)

La direttiva introduce i Water Safety Plan (PSA), un approccio preventivo che valuta la sicurezza lungo tutta la filiera: captazione, trattamento, stoccaggio, distribuzione.

Il concetto di potabilità non è più una semplice analisi al rubinetto, ma una valutazione dinamica del rischio, con azioni preventive e correttive.

5. L’acqua potabile tra scienza e percezione

La percezione pubblica spesso non coincide con la definizione normativa:

  • un’acqua di rete conforme può sembrare “non buona” per gusto o odore
  • un’acqua minerale con residuo fisso elevato può essere percepita come “pesante”, pur essendo sicura.

È quindi fondamentale una corretta comunicazione per evitare diffidenza e false credenze.

6. Le sfide future

Il concetto di potabilità è in continua evoluzione. Tra le sfide principali:

  • contaminanti emergenti (microplastiche, PFAS, farmaci residui)
  • cambiamenti climatici (siccità, alluvioni, contaminazioni improvvise)
  • resilienza delle infrastrutture (reti obsolete, rischio rilascio metalli)
  • equità sociale: garantire accesso universale ad acqua sicura come diritto umano (ONU, 2010).

Tabella – Parametri rappresentativi acqua potabile (D.Lgs. 18/2023 e 102/2025)

CategoriaParametroValore di parametro
MicrobiologicoEscherichia coliAssente/100 mL
MicrobiologicoEnterococchiAssente/100 mL
ChimicoArsenico10 µg/L
ChimicoNitrati50 mg/L
ChimicoPiombo10 µg/L (5 µg/L dal 2036)
ChimicoPFAS (sommatoria)0,1 µg/L
ChimicoTrialometani totali100 µg/L
IndicatoripH6,5–9,5
IndicatoriConduttività2500 µS/cm a 20 °C

Conclusioni

Il concetto di acqua potabile è il risultato di secoli di evoluzione scientifica e normativa. Non basta che sia limpida o gradevole: deve essere controllata, monitorata e conforme a standard rigorosi.

Oggi possiamo dire che un’acqua potabile è tale perché:

  • è sottoposta a controlli avanzati
  • è monitorata lungo la filiera
  • rispetta standard europei e italiani
  • è gestita con approccio preventivo basato sul rischio.

La potabilità è quindi un concetto dinamico e complesso, destinato a cambiare con le nuove sfide ambientali e scientifiche.

Riferimenti

  • Direttiva (UE) 2020/2184
  • D.Lgs. 18/2023 e D.Lgs. 102/2025
  • WHO, Guidelines for Drinking-water Quality, 4ª ed. con addenda 2022
  • ISS, Linee guida per la qualità dell’acqua destinata al consumo umano, Ministero della Salute

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