Ti farò una semplicissima domanda, spero tu sappia rispondere correttamente.
Un impianto di addolcimento rende l’acqua potabile?
Risposte:
– cavolo no!
– sicuro e con un retrogusto alla fragola.
– passavo di qui per caso.
– Certo! E il sole gira intorno alla terra.
Bravissimo!
Non ti sei fatto imbrogliare!
Per quelli che non hanno risposto perché in dubbio, direi di partire dalle basi quindi cerchiamo di capire cos’è la durezza dell’acqua.
Le acque che scorrono nelle tue tubature sono ricche di atomi e molecole in forma ionica.
Cosa?
Ok, diciamo per semplificare che se ti dico che c’è del ferro in acqua, non devi immaginarti barre di ferro solido trasportate dalla corrente, ma le sue forme ioniche Fe2+ e Fe3+.
Meglio così?
Normalmente questi metalli ed i sali sono solubili e restano disciolti in acqua, ma se la temperatura aumenta, avvengono processi di precipitazione ed aggregazione che vanno a formare incrostazioni di calcare provocando un graduale accumulo di carbonati di calcio magnesio, ferro etc.
Immagina questo processo che dura da anni nei tubi di casa tua…
Quindi le incrostazioni calcaree sono generate dalla precipitazione di sali (soprattutto calcio e magnesio) che costituiscono la “durezza” dell’acqua.
Questo fenomeno è molto rapido con l’acqua calda ma si verifica anche nell’acqua fredda col passare del tempo.
Ma questi accumuli di calcare in fondo cosa potranno mai causare?
Ecco a te un breve elenco dei fastidi imputabili all’accumulo di calcare:
– maggior consumo di energia per il riscaldamento a causa dell’ostruzione dei tubi e dallo sfavorevole passaggio di calore.
– danni causati agli elettrodomestici. Sono sicuro che tu sappia già qualcosa, e anche in questo caso si consuma più energia, fino al 30%! Tralasciando il fatto che si romperà prima del dovuto…
– un consumo più elevato di detergenti e saponi a causa di una limitazione dell’azione sgrassante riducendo la formazione di schiuma.
– capi bianchi rovinati o comunque ingrigiti prematuramente.
– In ultimo non dimentichiamoci che parliamo di circuiti idraulici, dove ovviamente scorre l’acqua che usi per cucinare, bere e lavarti… qui il calcare causa una proliferazione di batteri tra i quali la pericolosa LEGIONELLA.
SISTEMA DI ADDOLCIMENTO A SCAMBIO IONICO
Una volta appurato che il calcare proprio bene non fa, come possiamo toglierlo, o meglio ridurlo a valori idonei?
Esistono impianti specifici chiamati ADDOLCITORI.
Un primo tipo è l’addolcitore a “scambio ionico”, un apparecchio che utilizza la capacità di alcune resine di scambiare degli ioni brutti con altri meno brutti.
Il secondo è un filtro anticalcare magnetico, si chiama così perché ovviamente ha un magnete a cui spetta il compito di trasformare il calcare, non di eliminarlo.
Questo è l’aspetto sostanzialmente diverso rispetto al primo, il filtro magnetico, non modifica le proprietà organolettiche dell’acqua, ma attraverso il campo magnetico agisce sulla forma delle molecole di carbonato di calcio, favorendone la solubilità in acqua.
Più tecnicamente, e giusto per usare qualche parolone con gli amici:
Questo campo magnetico trasforma la forma Calcite in forma Aragonite, che ha la stessa formula chimica della calcite, ma che a differenza della prima non lascia quell’antipatica patina bianca sulle tue stoviglie.
L’Aragonite poi viene eliminata dallo scorrere dell’acqua che, indipendentemente dalla lunghezza dell’impianto, non rimane depositata, proprio perché disciolta.
Torniamo ora al primo tipo di addolcitore, quello a RESINE.
Esistono vari tipi di resine che vengono usate nell’addolcimento delle acque.
In funzione al tipo del tipo di ioni che sostituiscono o scambiano, si distinguono in:
– cationiche (scambio di ioni +)
– anioniche (scambio di ioni -)
Le prime sono largamente impiegate per l’addolcimento, infatti queste resine catturano dall’acqua gli ioni positivi del calcio (Ca++) e magnesio (Mg++) e rilasciano lo ione sodio (Na+).
Poiché come abbiamo già visto, le incrostazioni calcaree sono generate dalla precipitazione dei sali di calcio e magnesio, se li sostituiamo con altri sali, come quelli di sodio (non incrostanti) freghiamo il calcare ed evitiamo tutte le controindicazioni dovute a questi depositi!
Lo stesso principio di funzionamento lo hanno le resine a scambio anionico.
Queste vengono utilizzate ad esempio per rimuovere il nitrato (NO3–), sostituito con lo ione cloruro (Cl–).
Ma come funziona questo tipo di addolcitore?
L’acqua brutta, cattiva e DURA viene fatta passare attraverso queste RESINE CATIONICHE così i sali di calcio e magnesio magicamente si trasformano in sali di sodio rendendo l’acqua in uscita “addolcita” e socialmente accettata…
Gli Addolcitori domestici
Gli addolcitori utilizzati a casa nostra destinati a trattare acque potabili e non di impianti tecnologici, hanno una centralina destinata alla disinfezione delle resine, che opera durante la fase di rigenerazione delle stesse.
Questi addolcitori hanno una valvola attraverso la quale si miscela una parte dell’acqua a monte dell’impianto con quella trattata, per regolare il grado di durezza finale, che NON DEVE ESSERE ZERO!
La legislazione attuale consiglia per le acque sottoposte a trattamento di addolcimento, un valore residuo di durezza pari a 15°F.
PERCHÉ ABBIAMO IL CALCARE
Chi ha reso l’acqua dura?
Cioè, non possiamo avere acqua gentile, leggera e DOLCE?
NO.
L’acqua infatti nel suo ciclo idrico attraversa vari strati di terreno, qui si arricchisce e si appropria di sostanze importanti per la nostra salute, i sali minerali, in concentrazioni variabili di zona in zona.
Per questo si parla di “acqua di Roma” o di “Acqua di Milano”, in quanto la loro composizione organolettica differisce in modo sostanziale.
Come spiegato, l’acqua domestica contiene molte sostanze nutritive FONDAMENTALI per il nostro organismo. Queste devono essere presenti entro dei limiti di concentrazione studiati e normati a livello europeo e mondiale.
Quindi è vero che non si devono superare dei valori per eccesso, ma non dobbiamo nemmeno pensare di abbassare eccessivamente le concentrazioni dei metalli e dei sali presenti nell’acqua.
Giusto per capirci, l’acqua del ferro da stiro non la devi bere!
Perché?!
Perché si tratta di acqua DEMINERALIZZATA!
Bene, detto questo si potrebbe dire tranquillamente che un addolcitore è un impianto fondamentale da avere assolutamente a casa.
Non è proprio così.
Intanto il concetto fondamentale è che un addolcitore fa solo questo, toglie il calcare.
Non è assolutamente un impianto che tratta la tua acqua per renderla migliore o che evita ad esempio un aumento di carica batteria, picchi di legionella o altre alterazioni.
Riassumiamo un po di caratteristiche:
Vantaggi di un addolcitore
1) Con l’acqua addolcita ogni tipo di lavaggio, di indumenti, piatti, capelli, risulterà più rapido ed efficace e si utilizzerà una minore quantità di detergenti.
Stesso discorso vale anche per l’utilizzo di detersivo per pulire le superfici di bagni, cucina e i rubinetti su cui si formano quelle macchie bianche di calcare, non proprio di design.
2) Diminuzione delle spese di manutenzione idraulica della casa.
3) elettrodomestici più efficienti e meno soggetti all’usura.
E ora gli svantaggi
1) L’acqua in uscita da un addolcitore è priva di calcio e magnesio ma più ricca in sodio.
Per alcuni studi quest’acqua non è idonea ad essere bevuta perché potrebbe causare fastidi renali e ritenzione idrica. Invece il calcare non fa male alla salute, anche se molti sono convinti del contrario, quantomeno se i valori non superano i 50°F. Questo aspetto deve essere tenuto in considerazione nel bilancio giornaliero del sodio, soprattutto in caso di malattie cardiovascolari. Attenzione da avere soprattutto per la preparazione del latte destinato ai neonati.
3) L’addolcimento è un metodo di prevenzione contro i batteri e la legionella, perché questi si insediano nel calcare, formando nicchie di proliferazione. Però questi batteri si depositano anche nella resina dello scambiatore di ioni. Si crea quindi un potenziale di rischio a cui si somma il potenziale pericolo del contenitore dove ha luogo lo scambio ionico.
4) Com’è ovvio tra gli svantaggi ci sono i costi. Acquistare un addolcitore non è economico e si aggiungono i costi di manutenzione che deve avvenire ed essere fatte correttamente, per evitare aumento di carica microbica ed alterazioni chimiche.
5) L’acqua addolcita è corrosiva e aggressiva nei confronti dei metalli a causa di un arricchimento di anidride carbonica (CO2) che deriva dalla decomposizione del bicarbonato di sodio. Questo determina una diminuzione del valore di pH e la formazione di acido carbonico. L’acqua aggressiva fa sì che i carbonati presenti nelle incrostazioni si sciolgano…il problema è che lo stesso avviene anche per i metalli che compongono la distribuzione idrica, tubi, giunti, raccordi etc.
Quindi tenere monitorati costantemente il valore di durezza e della temperatura.
CONCLUSIONI
Un’acqua addolcita non è di per sé depurata!
La diminuzione del calcare e la purezza sono due questioni distinte.
Anche se meno dura, l’acqua può comunque contenere sostanze pericolose eliminabili solo in seguito ad una analisi dell’acqua accurata e l’installazione di un impianto specifico.
È fondamentale ricordare che le sostanze disciolte nell’acqua sono fondamentali per la nostra salute ed il nostro benessere.
Il calcare è una combinazione di calcio e magnesio. Siamo sicuri che eliminare (o diminuire) questi elementi dai nostri bicchieri sia una scelta corretta?
Qualche sospetto può naturalmente sorgere, considerando l’importanza che queste sostanze hanno in una dieta che voglia dirsi equilibrata.
Magnesio e calcio sono fondamentali per l’uomo.
Premesso che un’acqua troppo dura può causare la “renella”, vanno chiariti quali possono essere i rischi di una carenza di questi due elementi.
Il magnesio è fondamentale per assicurare benessere sia fisico che mentale. Può essere associato anche un peggioramento dell’umore.
Inoltre, un’acqua ricca di magnesio è consigliata ai soggetti affetti da ipertensione, data la capacità vasodilatatoria riconosciuta a tale minerale.<
Anche il calcio ha benefici nel nostro organismo. È indispensabile per avere ossa e denti forti, per garantire una corretta funzionalità dei muscoli e per favorire la coagulazione sanguigna. Inoltre, un’acqua ricca di calcio è consigliata alle donne in gravidanza, ai bambini e a chi soffre di osteoporosi.
Cosa fare?
L’ideale sarebbe avere impianti idrici distinti, uno sanitario ed uno “potabile” , il primo che produce acqua calda per il bagno e il lavello della cucina e il secondo soltanto per l’acqua fredda.
Altri progetti prevedono l’installazione di due linee diverse dal primo esempio, una dedicata all’acqua non trattata e destinata al consumo alimentare, l’altra sottoposta ad addolcimento e utilizzata per il funzionamento degli impianti idrici delle apparecchiature elettriche e del riscaldamento.
Invece che con il sale, le resine degli addolcitori possono anche essere rigenerate con il cloruro di potassio, meno dannoso per la salute ma più costoso.
L’acqua addolcita può essere bevuta senza problemi ed è potabile; il solo accorgimento da rispettare consiste nel verificare che non vengano superate determinate quantità di sodio.
Ti ricordo che l’addolcitore dovrebbe essere regolato a un livello di durezza di 15 gradi francesi: questo valore non crea problemi di alcun tipo.
Sotto i 10 gradi francesi, invece, l’acqua è corrosiva e acida.
Ricordati quindi di far analizzare la tua acqua costantemente!
Del resto è soltanto una molecola vitale per te ed i tuoi cari.