L’Italia è un paese ricco di risorse idriche, ma la qualità dell’acqua non è sempre garantita.
Tutt’altro…
Secondo i dati del Ministero della Salute, nel 2022 sono stati 3.815 i comuni italiani che hanno registrato problemi di potabilità dell’acqua, pari al 23,7% del totale.
Di questi, 1.281 hanno dovuto chiudere la fornitura dell’acqua ai cittadini per un periodo di tempo variabile.
I principali problemi di potabilità dell’acqua in Italia sono legati alla presenza di batteri, come la legionella o i coliformi e di sostanze chimiche, come i metalli pesanti, pfas e microplastiche.
Le cause di questi problemi sono molteplici, tra cui la scarsa manutenzione delle reti idriche, la contaminazione delle falde acquifere e il cambiamento climatico.
I problemi di potabilità dell’acqua hanno un impatto negativo sulla salute pubblica e sull’economia.
I cittadini possono essere esposti a rischi per la salute, come malattie infettive e gastrointestinali.
Inoltre, i costi per la gestione dell’emergenza idrica e per la distribuzione di acqua potabile in bottiglia possono essere molto elevati.
Ovviamente l’acqua è una risorsa essenziale per la vita e la salute degli esseri umani, ma anche per lo sviluppo economico e sociale del paese.
Tuttavia, in Italia la qualità dell’acqua destinata al consumo umano come abbiamo visto non è sempre garantita, anzi presenta spesso criticità e problemi che richiedono interventi urgenti e adeguati.
Secondo il rapporto dell’Istat sulla Giornata mondiale dell’acqua, pubblicato il 22 marzo 2023, l’Italia è il secondo paese in Europa per il prelievo di acqua potabile per abitante, con 9,2 miliardi di metri cubi all’anno. Tuttavia, il 28,4% dei residenti non è collegato al servizio pubblico di fognatura e il 18% non è collegato al servizio pubblico di depurazione.
Questo significa che circa 18 milioni di persone scaricano le proprie acque reflue senza alcun trattamento, con gravi conseguenze per l’ambiente e la salute pubblica.
Inoltre, le perdite idriche in distribuzione sono in costante aumento, raggiungendo il 40% nel 2018. Questo significa che quasi la metà dell’acqua prelevata viene dispersa prima di arrivare agli utenti finali, con uno spreco enorme di risorse e di energia. Le cause principali sono l’invecchiamento e la manutenzione insufficiente delle reti idriche, che spesso presentano rotture e guasti.
La qualità dell’acqua potabile dipende da diversi fattori, tra cui la fonte di approvvigionamento, il trattamento, la distribuzione ed il consumo.
Il Decreto legislativo 23 febbraio 2023, n. 18, entrato in vigore dal 21 marzo 2023, ha abrogato il precedente D.Lgs. 31/2001 e ha introdotto nuove disposizioni in materia di qualità delle acque destinate al consumo umano, in attuazione della direttiva (UE) 2020/2184.
Il Decreto stabilisce i parametri chimici, microbiologici e radiologici che devono essere rispettati dalle acque potabili, nonché le modalità di controllo, monitoraggio e informazione degli utenti.
Questi decreti si riferiscono ai controlli che noi cittadini dobbiamo fare nel tratto finale della distribuzione, quindi dal contatore fino ai nostri rubinetti.
Tuttavia, nonostante la normativa vigente, sono ancora numerosi i casi di non conformità dei valori delle acque potabili ai limiti stabiliti dal Decreto.
La non conformità dei parametri può avere effetti negativi sulla salute degli utenti, soprattutto se si tratta di sostanze tossiche o cancerogene. In alcuni casi, le autorità sanitarie possono disporre la chiusura della fornitura dell’acqua ai cittadini o l’obbligo di bollire l’acqua prima del consumo.
La situazione della potabilità dell’acqua in Italia richiede quindi una maggiore attenzione da parte delle istituzioni e degli operatori del settore, ma anche da parte dei cittadini.
È necessario investire nella manutenzione e nel miglioramento delle infrastrutture idriche, nella prevenzione e nella risoluzione dei problemi di qualità dell’acqua, nella trasparenza e nella comunicazione dei dati ai consumatori. È inoltre importante promuovere una cultura del risparmio e del consumo responsabile dell’acqua, evitando gli sprechi e le pratiche inquinanti.
E ricorda sempre che i controlli dell’acqua di casa tua non sono solo obbligatori per te o il tuo amministratore, ma sono soprattutto un atto coscienzioso e di buon senso per la saluta tua e dei tuoi cari.