Microplastiche nell’Acqua Potabile: tra Scienza, Salute e Normativa

Negli ultimi anni il tema delle microplastiche ha guadagnato grande rilevanza scientifica e mediatica.
Se in passato l’attenzione era rivolta soprattutto all’inquinamento dei mari e agli impatti sugli organismi marini, oggi le microplastiche sono state rilevate praticamente ovunque: nell’aria che respiriamo, negli alimenti e persino nell’acqua potabile.
Questo ha generato interrogativi pressanti: quanto sono diffuse?
Quali effetti hanno sulla salute?
E soprattutto, come vengono regolamentate?

L’acqua potabile rappresenta il principale veicolo di esposizione quotidiana, perché è consumata da tutta la popolazione.
Analizzare la presenza di microplastiche significa quindi interrogarsi non solo su aspetti ambientali, ma anche su salute pubblica, sicurezza alimentare e strategie di gestione.

Cosa sono le microplastiche

Le microplastiche sono frammenti solidi di materiale plastico con diametro inferiore a 5 mm. Si distinguono in due categorie principali:

  • Primarie: prodotte intenzionalmente di piccole dimensioni (es. microsfere nei cosmetici, granuli industriali).
  • Secondarie: generate dalla frammentazione di oggetti plastici più grandi, sottoposti a degradazione meccanica, chimica o fotolitica.

Recentemente, la ricerca ha spostato l’attenzione anche sulle nanoplastiche (< 100 nm), ancora più difficili da rilevare e con potenziale maggiore di penetrazione biologica.

Fonti di contaminazione nell’acqua

Le microplastiche possono raggiungere l’acqua potabile attraverso molteplici vie:

  1. Ambienti naturali
    • Laghi, fiumi e falde acquifere contaminati da scarichi industriali, agricoli o urbani.
    • Rilascio di fibre sintetiche attraverso i lavaggi domestici.
  2. Reti idriche e impianti di trattamento
    • Rilascio di particelle da tubazioni in plastica (PVC, PE, PP).
    • Infiltrazioni durante i processi di captazione e distribuzione.
  3. Acque confezionate
    • Bottiglie in PET e tappi in plastica rilasciano microfibre e microframmenti durante lo stoccaggio.
    • Studi hanno dimostrato che l’acqua imbottigliata contiene concentrazioni generalmente superiori rispetto a quella di rete.

Diffusione globale

Numerosi studi hanno evidenziato la presenza ubiquitaria di microplastiche nell’acqua. Alcuni dati:

  • WHO (2019): microplastiche rilevate nel 93% dei campioni di acqua in bottiglia e nel 72% dei campioni di acqua di rete in 14 paesi.
  • Orb Media Project: concentrazioni medie nell’acqua di rubinetto variabili tra 4,45 e 10,4 particelle per litro.
  • Studi europei: l’acqua in bottiglia presenta fino a 2.000 particelle/L.

Effetti sulla salute umana

L’impatto sanitario delle microplastiche è un tema ancora in fase di studio. Le possibili criticità sono tre:

  1. Effetti fisici
    • Particelle ingerite possono attraversare la barriera intestinale (specie le nanoplastiche).
    • Possibile accumulo in tessuti e organi.
  2. Effetti chimici
    • Rilascio di additivi tossici (ftalati, bisfenoli, ritardanti di fiamma).
    • Adsorbimento di inquinanti ambientali (IPA, metalli pesanti).
  3. Effetti biologici
    • Possibile veicolo per microrganismi patogeni (biofilm su superfici plastiche).

⚠️ Ad oggi, non esistono prove conclusive di nesso causa-effetto diretto sull’uomo, ma l’OMS e l’EFSA sottolineano l’urgenza di studi approfonditi.

Metodologie di Rilevazione

L’analisi delle microplastiche è complessa per le dimensioni ridotte e la variabilità dei polimeri. Le tecniche più utilizzate sono:

  • Microscopia ottica (per particelle > 50 µm).
  • FTIR (Spettroscopia infrarossa a trasformata di Fourier): identificazione del polimero.
  • Raman: alta risoluzione per particelle < 20 µm.
  • SEM (Microscopia elettronica a scansione): analisi morfologica.
  • Tecniche emergenti: pirolisi-GC/MS per caratterizzazione chimica.

Tabella – Tecniche di analisi

TecnicaDimensioni rilevabiliVantaggiLimiti
Microscopia ottica> 50 µmSemplice, rapidaNon identifica il polimero
FTIR20–500 µmIdentifica polimeroRichiede filtrazione
Raman< 20 µmAlta precisioneCostosa, rischio falsi positivi
SEMNanometricoAnalisi morfologica dettagliataNon identifica polimero
Pirolisi-GC/MSNanometricoCaratterizzazione chimicaDistrugge il campione

Normativa e Linee guida

Attualmente non esistono limiti di legge specifici per le microplastiche nell’acqua potabile. Tuttavia:

  • Direttiva (UE) 2020/2184: ha inserito le microplastiche tra i “parametri emergenti” da monitorare.
  • D.Lgs. 18/2023 e D.Lgs. 102/2025 (Italia): recepiscono la direttiva, stabilendo che gli Stati membri dovranno introdurre sistemi di sorveglianza e aggiornare i limiti in base alle evidenze scientifiche.
  • OMS (2019): raccomanda priorità alla riduzione delle plastiche ambientali e potenziamento dei sistemi di trattamento.

👉 Oggi il principio guida è la precauzione: monitoraggio e prevenzione, in attesa di dati definitivi sulla tossicità.

Strategie di trattamento

Alcuni processi idrici mostrano efficacia nella rimozione delle microplastiche:

  • Filtrazione a sabbia e membrane (UF/RO): fino al 99% di rimozione.
  • Coagulazione/flocculazione: intrappolamento delle particelle.
  • Trattamenti combinati: più efficaci se integrati in filiere complete.

Tabella – Efficacia dei trattamenti

ProcessoEfficacia di rimozione
Filtrazione sabbia50–80%
Ultrafiltrazione> 95%
Osmosi inversa~ 99%
Coagulazione + filtrazione60–90%

Comunicazione e percezione pubblica

Le microplastiche sono percepite come un “nuovo rischio invisibile”. Questo ha portato a un aumento della sensibilità dei cittadini e a richieste di maggiore trasparenza. Tuttavia, la sfida principale è evitare allarmismi non fondati e basarsi su evidenze scientifiche.

Conclusioni

Le microplastiche rappresentano una sfida emergente nella gestione dell’acqua potabile.
La loro presenza è ormai accertata in tutto il mondo, ma le conoscenze su effetti sanitari e limiti sicuri sono ancora incomplete.

La strada da seguire è duplice:

  • Riduzione all’origine dell’inquinamento da plastica nell’ambiente.
  • Miglioramento dei sistemi di trattamento e monitoraggio.

L’adozione del D.Lgs. 102/2025 in Italia, in linea con la direttiva europea, segna un passo importante verso l’inclusione delle microplastiche tra i parametri di controllo dell’acqua potabile.

La ricerca scientifica dovrà fornire nei prossimi anni risposte più chiare, ma già oggi possiamo affermare che l’acqua potabile sicura passa anche dalla lotta all’inquinamento plastico globale.

📚 Riferimenti principali

  • WHO, Microplastics in drinking-water, 2019.
  • EFSA Panel on Contaminants in the Food Chain, Presence of microplastics and nanoplastics in food, 2021.
  • Direttiva (UE) 2020/2184.
  • D.Lgs. 18/2023 e D.Lgs. 102/2025.
  • Orb Media, Invisibles: The Plastic Inside Us, 2017.

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